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Finisterre: fine del viaggio!

Praia de Langosteira

In passato, gli antichi pellegrini raggiungevano Finisterre per concludere definitivamente il lungo viaggio.
Dopo aver attraversato la Spagna del nord per quasi mille chilomentri, tra pianure estese e dure montagne, finalmente l'oceano che si estendeva infinito all'orizzonte. Finisterre (Fisterra), fine della terra, quando ancora non si conosceva il Nuovo Mondo.

Arrivati sulle spiagge, i pellegrini si spogliavano degli abiti indossati per tutto il viaggio per bruciarli e, successivamente, immergersi nelle acque dell'Atlantico per purificare le loro "anime".

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Oggi, questa pratica è vietata, soprattutto fare il bagno: è pericoloso entrare in acqua a causa delle correnti.

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C'è sempre qualcuno che riesce ad aggirare le regole.

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A Finisterre ci sono arrivata in pullman. Non avevo più tempo a disposizione per raggiungerla a piedi e, ad esser sincera, parlo di circa 90 chilometri di salite e discese così ripide che gli 800 chilometri di cammino francese, a confronto, sono una passeggiata.

Dopo due ore e quindici minuti, e il mal d'auto, sono arrivata in questa cittadina con il porto: finalmente l'acqua.

Ho raggiunto l'ostello (Albergue Cabo da Vila), posato le mie cose e andata in giro in escorsione.

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Ho fatto una lunga passeggiata sulla Praia de Langosteira, disseminata di conchiglie e gabbiani. C'era tanta gente a godere della bellezza della spiaggia: qualcuno disteso a guardare il cielo grigio; un paio di coraggiosi in costume hanno fatto un bagno fugace in quelle acque gelide; io ho bagnato i miei piedi per "ripulirmi" delle scorie che ho dentro, bastavano quelli.

Mappa alla mano, ho preso la strada che portava al faro, a Capo Finisterre, dove ho avuto il mio primo incontro con l'Oceano.

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Eravamo lì, faccia a faccia.
Mi sono sempre chiesta che differenza ci fosse tra l'oceano e il mare e, finalmente, ho potuto vederla con i miei occhi. Non è la corrente a risucchiarti: è la sua immensità. Non sono in grado di descrivere il potere che ha avuto su di me, mi sentivo contemporaneamente parte di esso ed estranea; piccolissima e una gigante nello stesso istante.

La natura è meravigliosa, è forza incontenibile, è l'unica potenza di cui aver timore e da servire.

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Ho aspettato per più di un'ora il calar del sole seduta sulla scogliera, più vicino che potessi.

Non c'era nient'altro tra me e il sole. Ho tagliato via il mio braccialetto di cotone - quello che legai alla promessa di mettermi in viaggio e di arrivare fino alla fine - e l'ho bruciato.

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Il sole è andato giù alle 21:45 circa, insieme al mio cammino, gli amici che ho conosciuto, i ricordi e le avventure. 

Quando anche l'ultimo raggio è sparito "sott'acqua", son venute giù anche le mie lacrime.

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"È stato un lungo viaggio, fratello. Ora è tempo di tornare a casa"

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Ho lasciato Finisterre il 31 agosto per tornare a Santiago. Il giorno dopo avevo il volo di ritorno. Il mio viaggio era finito e non potevo far altro che tornare a casa, dalla mia vita.

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